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DAIKON Raphanus sativus var. longipinnatus

Ortaggio originario dell'Estremo oriente, conosciuto anche con altri nomi tipo mooli in linguaggio Hindi / Panjabi o Urdu, in Cina noto come luóbo, in Cantonese e Malese come lobak o pak, nei dialetti Hokkien e Teochew-speaking nelle zone di Singapore, in Thailandia e Taiwan è conosciuto come chai tow o chai tau, generalmente ravanello bianco, ravanello invernale, ravanello orientale, ravanello bianco lungo, ravanello Giapponese o Cinese, in lingua Giapponese Daikon significa “grossa radice”.

 

Gli estratti preparati dalle parti aeree e della radice furono utilizzati in medicina popolare fin dall'antichità, per la cura dei disturbi dello stomaco, delle infezioni urinarie, delle infiammazioni epatiche, dei disturbi cardiaci e delle ulcere.

 

Il potenziale farmaceutico dei ravanelli è attribuito alla presenza dei suoi benefici metaboliti secondari, come glucosinolati, polifenoli e isotiocianati, recenti studi si sono concentrati anche sulla somministrazione dell'estratto di ravanello in caso di complicanze patologiche per il cancro, diabete, infiammazione epatica e stress ossidativo.

 

Questo ortaggio è talmente duttile che trova molteplici usi; oltre l'uso culinario per preparare zuppe, stufati e tisane dal sapore pungente leggermente piccante, anche la parte aerea è ottima per preparare insalate, panini ed altre pietanze, in Giappone preparano un sottoaceto chiamato takuwan o takuan-zuke è tradizional-popolare e viene preparato una volta l'anno mettendo il Daikoin ad essicare al sole per qualche settimana finchè non diventano flessibili e disidratati, questo processo di fermentazione consente al sapore di concentrarsi prima che vengano mescolati con sale, kombu, crusca di riso e talvolta fiori e lasciati in salamoia per mesi, donando ai sottaceti un colore giallo brillante e generalmente servito alla fine del pasto per aiutare la digestione.

 

In Asia utilizzato anche come detergente per superfici metalliche, una tecnica giapponese per la patinatura di metalli non ferrosi che si chiama Rokushō che è un composto chimicotradizionale, il metallo da lavorare viene pulito prima del trattamento e successivamente strofinanto con il ravanello daikon o pomice e/o un abrasivo superficiale.

 

Nel Nord America viene coltivato principalmente per prevenire la compattazione del suolo grazie alle grandi radici, mentre le foglie vengono usate come foraggio per gli animali.

 

Studi scientifici hanno dimostrato che la mirosinasi enzima contenuto nella cellula vegetale citosolico presente nelle radici dei daikon che idrolizza il 4-metiltio-3-butenil glucosinolato (MTBG) nell'agente pungente naturale 4-metiltio-3-butenil isotiocianato (MTBI), possiede proprietà antimicrobiche, antimutagene e anticancerogene, la mirosinasi la troviamo esclusivamente nello strato epidermico esterno MTBG e distribuito in tutto il tessuto radicolare, purtroppo nell'usanza popolare la pelle viene rimossa prima della cottura del tubero, alla luce della scoperta consigliano altre pratiche culinarie, eliminando la desquamazione della pelle in modo di evitare di rimuove l'enzima necessario per convertire MTBG in MTBI che è benefico per la salute.

 

il MTBI puro ha mostrato antimutagenicità, MTBI quindi si presume sia il principio attivo antimutageno negli estratti di n-esano di daikon, tra l'altro è stato provato che la quantità di isotiocianato totale nel daikon grattugiato era 7 volte superiore a quella nel daikon tagliato e cotto per 30 minuti, la finalità dello studio è che le persone cambiando le procedure di preparazione possono aumentare l'assunzione dell'ingrediente antimutageno.

 

MTBI è un costituente bioattivo pungente viene immediatamente idrolizzato a 3-idrossi-metilene-2-tiossopirrolidina nella radice grattugiata, valutando che MTBI nel daikon grattugiato complessato con α-ciclodestrina (αCD) ha effetti anti-obesità, inoltre il livello di espressione dell'mRNA del fattore di necrosi tumorale alfa è stato soppresso nel gruppo MTBI-αCD, con bassa attività del superossido dismutasi nel gruppo MTBI-αCD ha il potenziale per resistere al danno ossidativo spinto dal HFD (alto contenuto di grassi), giungendo al punto che MTBI-αCD ha esercitato effetti antinfiammatori e antiossidanti per sopprimere l'accumulo di lipidi nel tessuto adiposo dell'epididimo e nel fegato.

 

A causa del loro contenuto di glucosinolati (GL) che rilasciano i corrispondenti isotiocianati (ITC) all'idrolisi della mirosinasi, numerosi studi hanno finora documentando le proprietà chemiopreventive di alcuni isotiocianati (ITC), è stato anche scoperto che il 4-metiltio-3-butenil isotiocianato (GRH-ITC) e il 4-metilsulfinil-3-butenil isotiocianato (GRE-ITC), rilasciati dai GL purificati dai semi e germogli, avevano un'attività citotossica/apoptotica selettiva su tre linee cellulari di carcinoma del colon, spingendo così ulteriori ricerche sul potenziale ruolo chemiopreventivo, un estratto standardizzato somministrato in combinazione con mirosinasi a tre linee cellulari tumorali umane hanno ridotto significativamente la crescita cellulare 94-96%, non dando tossicità sui normali linfociti T, dando un'induzione di apoptosi (morte cellulare programmata) in tutte le linee cellulari tumorali testate, come confermato dal test dell'annessina V.

 

L'insieme di studi condotti vogliono portare che gli agenti antitumorali, potrebbero essere un potenziale chemiopreventivo contro altri trattamenti contro il cancro in futuro.

 

Altri benefici riscontrati aiuta a ridurre i grassi saturi, essendo ricco di fibre promuove la buona funzionalità dell’intestino invece le fibre possono aiutare a controllare l’assorbimento del colesterolo e zuccheri, ha una buona percentuale di vitamina C e selenio sostanze antiossidanti, di vitamine del gruppo B (B1, B2, B3, B5, B6 e B12) elemento importante del sistema nervoso, di potassio alleato nelle malattie cardiovascolari, di rame che con il ferro è richiesto per la produzione di globuli rossi ed assieme alla vitamina C il rame contribuisce a mantenere in salute i tessuti connettivi.

 

Gli studi si possono consultare su diversi data base come Google Scholar, Google, Science Direct, Web of Science, Academic Journals and Pubmed, Humanitas research Hospital.




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